Bulgaria, attentato contro l’autobus dei turisti israeliani: 8 morti, 30 feriti

Attacco all’aeroporto di Burgas.

E Netanyahu accusa Teheran

Terrore nel pomeriggio di oggi all’aeroporto di Burgas, rinomata località balneare bulgara sul Mar Nero, dove un attentato a un autobus carico di turisti israeliani ha causato almeno otto morti e una trentina di feriti, stando agli ultimi bilancio forniti da responsabili locali bulgari. La radio nazionale bulgara ha parlato di otto morti e trenta feriti, mentre il ministro degli esteri Nikolai Mladenov, più prudente, ha riferito il bilancio di sei vittime e una trentina di feriti.

In Israele il premier Benyamin Netanyahu ha subito puntato il dito contro l’Iran, accusato di una campagna terroristica su vasta scale per «colpire innocenti». In serata, il ministero dell’interno bulgaro, dopo ore di incertezza, ha confermato l’ipotesi dell’attentato, affermando che si sta verificando se si sia trattato di una bomba collocata in una delle valigie dei turisti caricate sull’autobus o se invece l’ordigno sia stato posto sul pullman in precedenza. Secondo la ricostruzione fornita dai responsabili locali bulgari, l’inferno di fuoco si è scatenato al parcheggio degli arrivi dello scalo aereo di Burgas, poco dopo lo sbarco dei turisti israeliani giunti con un volo charter da Tel Aviv.

Il gruppo di vacanzieri doveva essere trasportato nel complesso balneare di Slancev Briag (Costa d’Oro), una trentina di km da Burgas. Subito dopo la salita a bordo dei turisti si è prodotta la potente esplosione che ha sventrato il bus, con le fiamme che si sono rapidamente estese ad altri quattro pullman parcheggiati accanto e con a bordo turisti di altre nazionalità. Gli automezzi hanno preso fuoco e probabilmente vi sono feriti anche fra gli altri gruppi di turisti a bordo. Non ha trovato finora conferma l’ipotesi di un attentato suicida da parte di un terrorista kamikaze, evocato da testimoni e rilanciato dalle tv israeliane. «Tutto indica che dietro l’attentato ci sia l’Iran», ha detto Netanyahu, che ha sottolineato come l’attentato odierno sia avvenuto nel 18/mo anniversario dell’attacco terroristico che devastò un edificio della comunità ebraica a Buenos Aires. Il ministro della difesa israeliano Ehud Barak da parte sua ha promesso che Israele saprà trovare e punire i responsabili.

Da Tel Aviv è prontamente partito un aereo speciale con equipe medica e personale di soccorso per i feriti. Subito dopo l’attentato l’aeroporto di Burgas è stato chiuso al traffico e i voli dirottati sullo scalo di Varna, sempre sul Mar Nero. A Burgas sono recati il premier Boiko Borisov e il ministro dell’interno Tsvetan Tsvetanov, insieme all’ambasciatore israeliano. Il presidente bulgaro Rossen Plevneliev, che gli ha raggiunto poco dopo, ha parlato di «grave atto terroristico». L’atttacco odierno contro cittadini israeliani è senza precedenti in Bulgaria, le cui autorità hanno elevato il livello di allarme per rafforzare la sicurezza di tutti i siti e le installazioni collegate a interessi israeliani. Secondo l’ex premier socialista bulgaro Serghiei Stanishev, alcuni mesi fa Israele avrebbe avvertito le autorità bulgare della possibilità di un simile attentato. Ferma condanna per l’attacco terroristico anti-israeliano è giunta dall’amministrazione americana, dai vertici Ue e da vari governi europei, compreso quello italiano. Il presidente Usa Barack Obama ha duramento condannato quello che ha definito «un atto barbaro», mentre il ministro degli esteri Giulio Terzi si è detto «sgomento per l’attentato che ci riporta drammaticamente indietro agli anni più bui del terrore».

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