Cercherò di svolgere al meglio questo incarico che la Chiesa mi affida, garantendo risposte immediate alle emergenze e disponibilità all’ascolto’

 L’avvocato Giorgio Pallucco, lo scorso 24 agosto, è stato nominato dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo, nuovo direttore della Caritas diocesana. Succede a don Vito Stramaccia, neo priore di Montefalco che, comunque, rimarrà prete accompagnatore della Caritas.

Spoletino, 40 anni, sposato una figlia di tre anni, Pallucco è il quarto direttore della Caritas diocesana dalla sua fondazione (1971): don Sergio Virgili (1971-1979), don Luigi Piccioli (1979-1981), ancora don Sergio Virgili (1981-2001) e, dal 2002, don Vito Stramaccia. Si tratta del primo laico. Guiderà anche l’ufficio per la Pastorale della salute e della sofferenza e quello per la Pastorale sociale e del lavoro. La prima volta che ha messo piede in Caritas fu nel settembre 1998 quando, appena laureato in Giurisprudenza a Perugia, avviò il servizio civile come obiettore di coscienza. Accanto all’assistenza agli anziani e ai disabili, il direttore dell’epoca, don Virgili, considerati i suoi studi giuridici, gli propose di avviare un servizio legale per gli immigrati. Una sorta di consulenza per sbrigare le pratiche relative al rilascio dei documenti dopo la sanatoria proprio del 1998. E il giovane Pallucco, divenuto avvocato nel 2003 e conseguito un master in management dei servizi sanitari all’Università cattolica del Sacro Cuore di Milano nel 2009, vi ha dedicato molto tempo e tanta passione, non soffermandosi alle carte, ma ascoltando ogni persona, capendo il loro vissuto, mettendo in pratica il passo del Libro del Levitico “Il forestiero dimorante tra di voi lo tratterete come colui che è nato fra voi”. Questo servizio col tempo si è strutturato, fino alla costituzione dell’Ufficio immigrati diocesano, punto di riferimento per tutta l’Umbria.
«Quando nell’ottobre 2011 l’arcivescovo Boccardo – afferma Pallucco nell’intervista rilasciata al periodico diocesano Il Risveglio news – mi ha nominato vice-direttore della Caritas ho percepito la sua volontà, da me assecondata, di intraprendere un percorso che portasse un laico alla direzione della Caritas, una persona cioè libera da impegni parrocchiali, in grado di dedicarsi a tempo pieno a questo servizio. Quel momento è arrivato e, con trepidazione, ho accettato di essere successore di don Vito, con il quale ho collaborato dieci anni, dal quale ho appreso uno stile di azione concreto, schietto, fatto di poche parole e molti fatti. Cercherò, allora, di svolgere questo incarico che la Chiesa mi affida garantendo risposte immediate alle emergenze e disponibilità all’ascolto, nella consapevolezza – continua – che il nostro agire altro non è che dare concretezza agli insegnamenti di Cristo». Pallucco inizia la direzione della Caritas in un momento storico particolare, dove tante famiglie sono strozzate dal laccio della crisi economica. Oggi l’emergenza non è più solo il forestiero che viene da un Paese lontano e povero, «ma è – afferma il neo Direttore – la persona della porta accanto, l’amico d’infanzia, la famiglia del tuo stesso quartiere. Fa effetto vedere volti noti, con i quali magari hai condiviso esperienze, chiedere aiuto per pagare un’utenza. Siamo toccati da questo, ma ci facciamo sempre trovare preparati e non voltiamo le spalle a nessuno». I primi “passi” li muoverà per conoscere meglio le Opere segno della Caritas e per incontrare gli operatori delle Caritas parrocchiali nei rispettivi territori.

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