Rita Benincasa: dall’espressionismo astratto alle lune cerchiate

 

di Simone Fagioli

Le prime opere pittoriche di Rita Benincasa risalgono alla fine degli anni ’60 e si collocano nel solco dell’astrattismo classico italiano. In particolare, si avvertono gli influssi di Gualtiero Nativi, Vinicio Berti e Mario Radice, con richiami al neoplasticismo olandese di Mondrian e Van Doesburg.

Le sue prime due opere, una bicromatica e l’altra basata sui colori primari, si distinguono per un geometrismo rigoroso, fatto di griglie nere, linee ortogonali e superfici rettangolari. In esse, la natura è assente e domina l’essenzialità formale.

Dopo una lunga pausa, Benincasa torna alla pittura nel 2020, abbandonando l’astrattismo puro per un’espressione più emotiva e spirituale. Le sue nuove opere si popolano di vortici, sfere di colore, linee curve e ondulate, dove la luna diventa simbolo di una realtà trasfigurata. Il colore e la forma si liberano da ogni regola, dando vita a una rappresentazione soggettiva e interiore.

L’uso del blu e del giallo richiama Van Gogh, mentre la visione onirica si avvicina al pensiero di Franz Marc. Le linee spirituali e vivificanti rimandano a Hans Otto Boehr. L’espressionismo di Benincasa si evolve verso un astrattismo emotivo, dove la tela diventa spazio di introspezione e rivelazione.

Con il ciclo più recente, Rita Benincasa inaugura una nuova fase artistica che il Prof. Simone Fagioli definisce “Lune cerchiate”. In queste opere, la luna non è più solo simbolo di interiorità e trasfigurazione, ma diventa centro energetico e catalizzatore visivo. Il cerchio, che la racchiude, ne amplifica la potenza espressiva e la trasforma in fulcro cosmico. Nell’opera “Luna cerchiata”, una grande luna gialla irradia luce in un cielo turbolento, dove bande rosse, grigie e blu si avvolgono in vortici dinamici. La scena è incorniciata da cipressi neri che si riflettono in un’acqua dorata, creando un’atmosfera sospesa tra sogno e rivelazione. La luna, cerchiata e centrale, domina lo spazio come un sole interiore. Nel secondo quadro “Luna cerchiata sul prato. N.1”, la luna esplode in tonalità di giallo, arancio e bianco, circondata da un cielo in movimento, dove si intrecciano blu, verdi e rossi. I paesaggi sottostanti, con alberi appuntiti e una vegetazione vibrante, sembrano piegarsi alla forza del corpo celeste. Un secondo cerchio verde, in alto a sinistra, suggerisce un dialogo tra mondi, tra visibile e invisibile. Queste “lune cerchiate” segnano un passaggio ulteriore: da una pittura emotiva a una visione cosmica, dove la forma si fa simbolo e il colore diventa vibrazione. Rita Benincasa continua così il suo viaggio, tra memoria e intuizione, tra terra e cielo.

Obiettivo Cultura con Rita Benincasa – puntata 1

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