La fotografia che si fa poesia dell’anima

Nel suo recente percorso fotografico, presentato in Obiettivocultura, Guidi trasforma l’obiettivo in uno strumento di introspezione. Le sue immagini non documentano: evocano. Non descrivono: interrogano. La fotografia diventa così un’estensione della sua poetica, un modo per “fotosaggiare” il mondo, come direbbe Guido Guidi, maestro del paesaggio interiore

Le immagini che accompagnano questa puntata sono un viaggio nella sensibilità visiva dell’autrice. Gli ulivi secolari, con le loro cortecce contorte e le cavità che sembrano bocche aperte sul tempo, non sono semplici alberi: sono presenze. Guidi li ritrae con rispetto e silenzio, lasciando che la luce e le ombre raccontino la loro storia millenaria. La composizione è sobria, ma intensa: il cielo screziato di nuvole fa da contrappunto alla solidità della terra.

Il ritratto in abiti tradizionali africani è un omaggio alla dignità e alla bellezza culturale. Qui la fotografia si fa celebrazione: i colori vibranti, le trame dei tessuti, la ricchezza degli ornamenti parlano di identità, orgoglio e memoria. Guidi non invade la scena, ma la accoglie, lasciando che il soggetto si esprima nella sua pienezza.

I cavalli sotto il tendone, immersi in un paesaggio montano, evocano quiete e simbiosi con la natura. La scelta del dettaglio – le briglie, le criniere, lo sguardo assorto – suggerisce una relazione di fiducia e rispetto. Anche qui, la fotografia non è spettacolo, ma ascolto.

Infine, le due immagini floreali – la viola del pensiero e la rosa – sono veri haiku visivi. La prima, con il suo contrasto tra viola profondo e bianco, sembra pulsare di vita. La seconda, più delicata, gioca con le sfumature del rosa e del crema, offrendo un momento di sospensione. In entrambe, la luce è protagonista silenziosa, capace di trasformare il dettaglio in emozione.

Annamaria Guidi ci mostra che la fotografia può essere un gesto poetico, un atto di cura verso il mondo. In ogni scatto, si avverte il desiderio di comprendere, di custodire, di restituire bellezza. Obiettivocultura, con questa puntata, ci invita a guardare con occhi nuovi: quelli dell’anima.

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