Passepartout  Pensieri & Parole

 “La nuova fonte di potere non è il denaro nelle mani di pochi,

ma l’informazione nelle mani di molti.”
John Naisbitt

 Passepartout 2014 – Asti, 7 -15 giugno 2014  Asti, Palazzo del Collegio, Via Carducci 64 (in caso di pioggia all’interno presso la Sala delle Colonne)

Dal 7 al 15 giugno 2014  ad Asti torna il festival Passepartout, fatto di pensieri e parole, ospiti speciali e tanto pubblico.

L’edizione di quest’anno si intitola 1954-2014: Sesto potere. Informazione, disinformazione, controinformazione nell’era digitale.

 A parlare sul tema veri e propri big del mondo dell’informazione: Mons. Dario Edoardo Viganò, Gian Mario Ricciardi, Pietro Grignani, Paolo Borgognone,Sergio Romano, Silvio Garattini, Francesca Paci, Marco Travaglio, Beppe Severgnini, Marcello Veneziani, Francesco Bonami, Peter Gomez, Carlo Nordio, Oscar Giannino, Aldo Grasso, Paolo Borgognone, Gad Lerner, Luciano Violante, Lirio Abbate.

Incontri serali con gli ospiti seguiti, nei giorni successivi, da forum di approfondimento a cura delle testate locali.

Il direttore scientifico della manifestazione è il giornalista Alberto Sinigaglia.

I pensieri e le parole del festival Passepartout di Asti, portateli con voi!

ENTRATA LIBERA!

Passepartout 2014 – Asti, 7 -15 giugno 2014

La nuova fonte di potere non è il denaro nelle mani di pochi, ma l’informazione nelle mani di molti.
John Naisbitt

 1954-2014: Sesto potere? In-formazione, disinformazione e controinformazione in TV e oltre.

La rassegna Passepartout giunge nel 2014 alla undicesima edizione e avrà luogo ad Asti dall’8 al 15 giugno. L’anno oggetto di riflessione sarà per la prossima edizione il 1954 in riferimento all’anno in corso e il titolo della rassegna sarà  Sesto  potere? Informazione, disinformazione e controinformazione in TV.

Sessant’anni fa, il 3 gennaio 1954, ebbero inizio in Italia le trasmissioni televisive a cura della RAI, Il segnale arrivò su tutto il territorio nazionale tre anni dopo, il 31 dicembre 1956.  Verso la fine degli anni cinquanta nasce il primo telegiornale della Rai, che conquista il popolo italiano, riuscendo ad arrivare dove la carta stampata non aveva saputo.

Nel nostro paese la televisione è ancor oggi il mezzo a cui ci si affida per ottenere informazioni. Influenza i modelli di comportamento, le idee dominanti, la conoscenza del mondo, le proposte politiche e la mobilitazione di interessi. Gli italiani continuano a formarsi un’opinione e a prendere posizione sui fatti, in larga maggioranza, seguendo la tivù, anche se questo mezzo ha perduto e sta perdendo séguito in tutti i suoi segmenti informativi; dai Tg ai programmi di approfondimento e ai talk legati all’attualità politica e sociale. Perfino i talk satirici e l’infotainment suscitano minore confidenza. È come se, in tivù, l’informazione, l’approfondimento, la stessa satira, fossero entrate in un momento di stasi e di stanchezza.

L’affermarsi della rete – nonostante tutte le difficoltà strutturali del nostro Paese anche in questo settore – ha contribuito a mettere in luce i limiti e, sovente, gli errori dell’informazione televisiva: notizie non date o sottaciute, informazione veicolata in modo scorretto oppure utilizzata come strumento di lotta politica o, ancora, pilotata in modo da ottenere il consenso o la simpatia del pubblico verso  posizioni precostituite.

 Lo sviluppo impetuoso delle TV commerciali e il loro costituirsi – sostanzialmente – in un duopolio (altra anomalia tipicamente italiana) insieme al servizio pubblico RAI fanno trasparire in filigrana come la stretta dipendenza dal mercato degli inserzionisti possa condizionare, e condizioni, la qualità stessa dell’informazione offerta.

Infine, l’affermarsi della TV satellitare, fatta di canali on-demand e a pagamento che in Italia supera ormai i quattro milioni di utenze in abbonamento,  induce tutta una serie di riflessioni sul futuro del mezzo sia dal punto di vista dell’informazione che da quello dell’intrattenimento.

Tutto questo in una realtà come quella italiana che nonostante tutte le dichiarazioni di principio e di intenti si colloca, oggi, al settantesimo posto nella classifica mondiale sulla libertà di stampa.

Riflettere su questi temi, gettare spiragli di luce sui complessi e talvolta insospettabili rapporti tra informazione e potere, delineare possibilità e limiti del mezzo televisivo nel momento in cui si va sempre più si affermando la concorrenza del nuovo medium, la rete, è la sfida che si propone questa edizione di Passepartout.

 Passepartout è organizzato dalla Biblioteca Astense con l’appoggio del Comune di Asti e della Regione Piemonte.

Il direttore scientifico è Alberto Sinigaglia.

PROGRAMMA-PASSEPARTOUT-2014

 

 

 

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