GRAZIA RIBAUDO e le nuvole stanno a guardare

Il lavoro di Grazia Ribaudo si è rivolto sempre al mondo del web.

Internet, la Rete, la comunicazione, la traccia del colloquio e del dialogo collettivo.

Il ventunesimo secolo, la rapidità dell’interazione, l’umanità in un clic.

Il progresso della tecnologia dice che un tempo si parlava di “cibernetica” e oggi di “cloud computing”. La “nuvola”, la “nuvola informatica”. Molti già conoscono il concetto, altri vi approderanno presto.

Era naturale, per Grazia Ribaudo, immergersi nell’idea e navigare questo mare. Da qui, riprendendo in assonanza un famoso titolo che dal cielo avvolgeva l’uomo, ecco “e le nuvole stanno a guardare”.

Grazia Ribaudo espone parte del suo percorso, gli X-MAILER e i FLAGS, unitamente a lavori di recente realizzazione, “NETSCAPES” (paesaggi della rete) che ravvivano materiali inerti nella suggestione della luce, traducendo silenziose neutralità nelle rapide voci della comunicazione universale e, infine, invitando la nuvola a condividere dal vero, con noi, la parola. Quasi umanizzando o cogliendo il respiro di questa entità astratta che non solo ci osserva ma condivide e facilita la nostra quotidianità.

Ideata per lo specifico allestimento nella Chiesa di San Cristoforo in Lodi, a cura di Claudio Rizzi e Mario Quadraroli, la mostra diviene parte integrante del progetto culturale della città di Lodi e ribadisce il palcoscenico di dialogo delineato dal progetto NaturArte.

Sito della mostra:

www.elenuvolestannoaguardare.it

Simone Fagioli

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