Per fronteggiare la crisi l’Arte ricomincia da Altamira

ARTE E IMPRESA

Sta nascendo, a Savona, altamira-cooperativa, proposta d’arte e impresa che  coniuga cultura ed economia, sfidando la crisi.

altamira-cooperativa avrà la sua sede principale a Savona, ma si propone di lavorare in ambito nazionale e internazionale

Ricominciare da altamira (scritto minuscolo), ha innanzi tutto un significato simbolico: allude a una circolarità che riparte dalle primitive pitture nelle grotte spagnole citate da Picasso insuperate nella storia dell’arte, ma anche all’intento di puntare alla qualità (alta Mira).

Il progetto è di Claudio Carrieri che, nel Manifesto Fondativo, dichiara l’intento di riavvicinare l’arte a una dimensione popolare, rendendola accessibile alla più ampia platea di fruitori, sia dal punto di vista culturale, prediligendo tematiche di interesse “civile”, sia dal punto di vista economico, ridiscutendo il metodo di valutazione del lavoro artistico che, secondo Carrieri, deve poter essere comparato alle altre attività, più facilmente individuabili come appartenenti, appunto, a quello che comunemente si intende come “mondo del lavoro”.

Si è scelta la forma della cooperativa e non quella, più facile, dell’associazione, proprio perché questa sfida, che , anzitutto, è certamente di tipo culturale, acquisisce senso soltanto nella verifica della sua tenuta sul piano economico; di più, vuole segnare una via possibile per la ripresa e la crescita di attività, che gravitano da sempre nell’universo artistico e che oggi, più di altre, patiscono le difficoltà della crisi economica globale.

Questa cooperativa sarà aperta a tutte le persone che si interessano alla cultura  dell’arte, in modo diretto, quali operatori  artisti, artigiani, galleristi, curatori o indiretto, come storici, appassionati, collezionisti.

La valorizzazione del lavoro di queste persone è  un obiettivo  di altamira-cooperativa.

Altro obiettivo, strettamente correlato al primo e non meno importante, è facilitare l’accesso alle attività artistiche ai giovani, predisponendo una struttura che permetta e faciliti in maniera concreta e credibile una progressione professionale.

I meno giovani saranno posti sulla prima linea, dove si richiederà un impegno, particolarmente importante, nella ridiscussione dei criteri di valutazione del lavoro artistico, ma si porranno anche come punti di riferimento concreto nelle graduatorie interne, che prevedono una seria selezione, basata su criteri di merito ed eperienza, affidata a esperti del settore, che regoleranno i ritmi del motore di questa Impresa. 

Infine crediamo nel valore sociale di un progetto che vuole interagire con il “Paesaggio Cittadino”, proponendosi come nastro  trasportatore di contenuti: trait d’union nel dialogo civile e politico, che avanzerà proposte concrete per il miglioramento della qualità di una offerta culturale partecipata dalla più ampia platea popolare.

altamira-cooperativa

(idea e progetto di Claudio Carrieri)

Manifesto Fondativo

Arte è Metodo

Il pensiero artistico si pone sempre nell’alveo di un possibile sincretismo scientifico capace di plasmare anche le componenti irrazionali del pensiero, fino a proporre modelli sorprendenti, capaci di curvare la descrizione del mondo, rendendocela più famigliare.

Ma oggi, più che mai, la mappa dei percorsi artistici si delinea su un piano sfalsato rispetto a quello della cosiddetta vita concreta, appare come una realtà astratta originale e curiosa, da conservare nella wunderkammer della storia.

Le opere artistiche sono, al più, oggetto di disputa commerciale, ma, quasi sempre, il valore del pensiero artistico, quando è riconosciuto, è riconosciuto a posteriori, quindi conservato; inevitabilmente  privato della sua vitalità  contingente, non è partecipe alla dialettica che gli è contemporanea.

È urgente riabilitare l’Arte quale componente imprescindibile del progresso della cultura, dichiarando e percorrendo la via di un dialogo serrato con le scienze umane in generale e, in particolare, focalizzando l’attenzione sui nodi sociali, nel partecipare al dibattito civile.

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Chi opera in ambito culturale,  adesso è particolarmente colpito dalla crisi economica.

 Nel campo delle arti visive, molte gallerie e spazi d’arte più in generale, chiudono e quelli che resistono, lo fanno collaborando principalmente con artisti spesso selezionati unicamente  con i discutibili criteri di un mercato, che riduce il concetto di cultura alle regole del profitto.

L’apparire è sorretto da una sorta di sostanza dopante derivata da tecniche di marketing, che gonfiano il valore delle opere fino al traguardo del successo: il sacro “Mito” certifica la “Qualità” che, tuttavia, resta un po’effimera, sottomessa a un’idea di superamento che chiude il cerchio di un loop perfettamente congeniale alla speculazione  economica.

In tempi favorevoli di sviluppo economico, attraverso questo processo consolidato, l’arte ha potuto fiorire e svilupparsi: sia pure fra alti e bassi, bolle speculative e ricadute di fiducia, molti artisti hanno potuto manifestarsi e coltivare aspettative ottimistiche.

Ora, in questo sistema, c’è sempre meno spazio, a parte poche eccezioni. Gli artisti che si rivolgono soprattutto a fruitori che appartengono alla cosiddetta “classe media”, hanno meno punti di riferimento e, sempre più isolati,  sembrano destinati a scomparire.

Come si è detto, qui non prevale la forza, e neppure il merito; l’estetica, svuotata di contenuto, attinge sangue dal corpo vivo della cultura, trasformandola nell’immagine decadente di sé.

Bisogna reagire!

L’unico modo è sdoganare l’arte dai rigidi meccanismi di un mercato “drogato”, svestirla dal falso alone di sacralità che la tiene chiusa in una gabbia dorata, separata dalla realtà, creare modi per rendere i linguaggi artistici solubili nel dibattito di una platea che sia la più ampia possibile.

Per questo bisogna:

a)    Preferire spazi espositivi pubblici (da qui il ruolo che riteniamo indispensabile, delle Amministrazioni ed enti locali vari: la nostra Città, per esempio, di spazi pubblici di prestigio non è certo carente) che favoriscano il contatto con l’arte della più ampia platea di fruitori, per quanto possibile  a costi contenuti per gli espositori e gli organizzatori.

b)    Ripensare i criteri di determinazione della qualità economica delle opere artistiche, cercando un metodo più coerente di rapportare lavoro, opera e valore con il fine di rendere quest’ultimo più equilibrato, meno soggetto alle oscillazioni del mercato, più ancorato alle proprietà sostanziali dell’opera d’arte.

c)     Favorire un  circuito commerciale a km.0, direttamente dall’artista al collezionista, che consenta di rinegoziare anche i contratti di mediazione con gallerie e procuratori,  laddove continueranno a mantenere una funzione di servizio nell’ambito del rinnovamento che proponiamo.

d)    Facilitare l’accesso a tutti i “materiali” per la costruzione e la promozione delle opere.

e)                Estendere la base dei potenziali fruitori, mutuando i costi e il surplus dei ricavi, con l’obiettivo di riuscire a migliorare i guadagni pur abbassando i prezzi delle opere.

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Oggi, più che mai, la  genesi formale del bello passa attraverso un rinnovato dibattito civile, al quale l’arte deve partecipare proponendosi come trait d’union fra le persone e le loro comunità.

È importante che la ricerca artistica non si restringa al campo della pura estetica, ma acquisisca coscienza di intervento concreto nella dialettica sociale, schierandosi, ma anche adottando nuove proposte di impresa, che rendano più forte la voce degli artisti e supportino il loro lavoro verso una accessibilità autenticamente popolare.

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In sintesi, è necessario unire le nostre forze fondando una impresa cooperativa.

Questo fatto, in sé, al di là dei vantaggi economici, rappresenta “capitale sociale”. Aderire agli intenti, che qui di seguito andiamo ad enunciare, è il primo privilegio di cui gode chi decide di associarsi.

Intenti

         A ccrescere l’importanza delle arti, che appartengano o siano in qualche modo legate al campo delle arti visive, nell’ambito del dibattito civile.

         L avorare per migliorare il rapporto fra artisti e Istituzioni pubbliche.

         T endere agli spazi pubblici come luoghi privilegiati per esposizioni,  eventi, performance, ecc.

         A vvicinare gli artisti ai valori della mutua collaborazione, con particolare attenzione al coinvolgimento dei più giovani.

         M ettere a disposizione materiali necessari alla produzione delle opere

         I ncoraggiare l’accesso ai canali di comunicazione

         R ealizzare cataloghi, depliant, filmati e ogni “materiale” atto alla divulgazione delle opere degli artisti associati

         A nimare collaborazioni, in ambito nazionale e internazionale, attraverso scambi multietnici e multiculturali, delle attività artistiche

Savona:  gennaio 2013

                                                                                    Claudio Carrieri

claudiocarrieri6@gmail.com       cell.3289451144

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