Dal web arriva la nuova campagna anti sprechi: renziaggiungi100euro

…Anzio come la Silicon Valley…

 C’era una volta il web, un paese in crisi e un gruppo di giovani alla ricerca di soluzioni. Questa storia inizia da qui: immaginate Anzio come la Silicon Valley…

Si chiama renziaggiungi100euro ed è una campagna che nasce dal web con il chiaro intento di spingere il Presidente del Consiglio a risparmiare almeno un miliardo di euro con cui aggiungere 100 euro in più in busta paga a quei famosi mille promessi a dieci milioni di italiani.

 L’idea.

L’idea alla base di #renziaggiungi100euro è semplice: il Premier dice che con 10miliardi risparmiati riesce a dare 80 euro in più al mese (appunto i mille annui), e tutti sappiamo le difficoltà per recuperarli.

Nel frattempo però, dicono gli autori della campagna, lo Stato spreca, butta via miliardi di euro in… posta! Anzi, più nello specifico in “raccomandate”: la sola Amministrazione centrale spende almeno 2,5 miliardi ogni anno in raccomandate!

E allora ecco la soluzione: passare gran parte di queste alla versione digitale, cioè la “raccomandata elettronica”, una idea di una giovane startup italiana (per una volta!) che ha messo a punto un brevetto europeo per fare tutto da casa come fosse una mail (attenzione, è qualcosa infinitamente più semplice di una Pec e con un valore giuridico che la Pec non ha). Ogni anno si potrebbe risparmiare in maniera STRUTTURALE, non meno di UN MILIARDO di euro. Ed è un gesto, semplice, che si potrebbe fare con un solo decreto legge.

 L’obiettivo.

L’obiettivo è raggiungere qualche centinaio di migliaia di tweet o condivisioni su Facebook, finché Renzi non se ne accorgerà, inserendo la loro proposta nella Agenda Digitale.

Insomma: l’idea è di risparmiare soldi per poi “girarli” ai cittadini! Gli stessi a cui si chiede una mano nel diffondere questa campagna virale.

Per farlo è stato creato un sito (www.renziaggiungi100euro.it), un simpatico video in cui viene spiegato l’obiettivo da raggiungere, e anche una fotogallery dal titolo “Cosa faresti con 100 euro in più?” con alcune risposte decisamente “sui generis”. E si attendono poi gli spunti dei “cittadini”.

 Il risvolto Green

Per non parlare del risvolto “green”: pensate al consumo di carta, di toner, di benzina, dietro ad una normale raccomandata. Qui invece tutto si azzera. E per una volta a vincere potrebbe essere una giovane startup italiana fatta di ragazzi che vogliono dare una mano ai loro concittadini.

 Il Patto tra promotori e sostenitori.

Per questo, tra le righe del sito, c’è un “patto” tra i promotori della campagna e i sostenitori: risparmiamo, ma quello che risparmierete provate ad investirlo nella crescita del Paese. Provare a risparmiare per poi “dare” agli altri, per realizzare il sogno di una ripartenza. Che è il sogno di #renziaggiungi100euro.

 Chi sono i promotori?

promotori di questa campagna sono tutti giovani con alle spalle dei sogni rovinati dalla crisiClaudio, il più “vecchio” ha 42 anni, ingegnere elettronico, un passato da dirigente d’azienda. Una azienda che però ha chiuso i battenti per la crisi, dopo un lungo periodo di stipendi non pagati, e lui si è ritrovato in mezzo alla strada.

In pochi mesi è rimasto con due valige in mano e niente più. E’ stato aiutato da un ragazzo conosciuto anni prima, Angelo di nome e di fatto, che ora è uno degli altri promotori della campagna ed è proprietario di una osteria ad Anzio. Angelo gli ha dato un piatto caldo e un lavoretto. Claudio allora si è trasferito lì, è tornato a vivere con la madre ottantenne, che con la pensione ha preso in affitto un monolocale sopra l’osteria. E’ lì che è nata l’idea.

Poi ci sono altri due ragazzi, Luca e Raffaele, trentenni, che avevano una società di informatica e comunicazione. Tutto andava benissimo finché i clienti hanno iniziato a non pagare più. Le tasse però andavano pagate e loro hanno dovuto chiudere. Ora Luca aiuta la moglie, orafa e si prende cura del loro bambino. Raffaele invece è emigrato in Germania da un mese, con il sogno di tornare.

Storie della crisi ma per questi ragazzi da lì è arrivata la spinta per andare avanti, per trovare una idea che possa servire a rialzarsi e ad aiutare il Paese.

 Per una volta la Silicon Valley è in Italia, anzi ad Anzio, dove è nata Tnotice, cioè la startup che ha inventato questa raccomandata elettronica.

 La campagna #renziaggiungi100euro è realizzata a costo zero. Tutti quelli che ci lavorano, da chi ha realizzato il sito, al video con gli attori, operatori e montatori, fino all’ufficio stampa, tutto è a titolo gratuito, da giovani che hanno creduto in questa idea per il bene del Paese.

 Info: www.renziaggiungi100euro.it),

Facebook: www.facebook.com/Renziaggiungi100euro

 Ufficio Stampa: Marta Volterra marta.volterra@gmail.com 340.96.900.12

Dettagli tecnici e fonti governative

I promotori del progetto hanno impiegato 6 anni per dare vita alla raccomandata elettronica, che è anche tra le eccellenze italiane selezionate dal Consiglio dei Ministri.

QUI la visura del Brevetto CONCESSO sulla Raccomandata Elettronica (numero 1392733) pubblicato sul sito governativo del Ministero dello Sviluppo

http://www.uibm.gov.it/uibm/dati/stampa_elenco_info.aspx?load=info_stampMain&id=1686662&table=Invention

qui la referenza alla Camera dei Deputati (dalla web tv ufficiale della Camera dei Deputati – il nostro è subito il primo intervento)

http://webtv.camera.it/archivio?id=6265&position=2

QUI in ultimo la concessione sempre del ministero del marchio “RACCOMANDATA ELETTRONICA” (solo noi possiamo utilizzare il termine raccomandata elettronica)

http://www.uibm.gov.it/uibm/dati/stampa_elenco_info.aspx?load=info_stampMain&id=1688321&table=TradeMark

qui viene spiegato con parole semplici

http://www.tnotice.com/la-pec-non-funziona-ecco-perche/

qui viene spiegato bene con termini tecnici da un legale (il parere pro veritate è un parere terzo)

http://www.inposte.it/resources/doc/Parere-pro-veritate-Raccomandata-Elettronica.doc

QUI l’elenco ufficiale di tutti gli operatori postali preso dalla pagina del Ministero, alla lettera P ci siamo noi INPOSTE.IT con autorizzazione AUG/3432/2014

(bisogna andare in fondo in fondo alla pagina ed aprire il link Operatori postali al 15/03/2014)

http://www.sviluppoeconomico.gov.it/index.php?option=com_content&view=article&idmenu=730&idarea1=567&andor=AND&idarea2=774&id=68191&sectionid=1,18&viewType=1&showMenu=1&showCat=1&idarea3=0&andorcat=AND&partebassaType=0&idareaCalendario1=0&MvediT=1&directionidUser=0

QUI a pagina 27 l’elenco ufficiale delle startup innovative (quelle con il bollino blu del Governo) pubblico e pubblicato sul sito del Registro delle Imprese

http://startup.registroimprese.it/report/startup.pdf

Per ciò che riguarda la PEC nel decreto istitutivo non esiste alcuna analogia o “equivalenza alla raccomandata”.

La PEC non è come una raccomandata, giuridicamente non è questo il suo scopo. Il fatto che viene percepita come equivalente alla raccomandata è una mistificazione giornalistica, sono i giornalisti che hanno sempre scritto e rappresentato la PEC come una raccomandata digitale.

La PEC semplicemente ha valore legale nel certificare una data di partenza, una data di arrivo e che la trasmissione è andata a buon fine.

Come un fax.

Anch eil fax ha valore legale, ora qualcuno può ritenere che un fax è come una raccomandata?

No, perché manca innanzitutto la firma per ricevuta, manca la giacenza ed i termini per il ritiro, etc

La PEC è equivalente al fax, è il fax in digitale.

In questo senso LA PEC NON HA IL VALORE LEGALE ID UNA RACCOMANDATA (e nessun testo di legge dice il contrario).

 

 

adminCronacaNotiziePoliticaDal web arriva la nuova campagna anti sprechi: renziaggiungi100euro ...Anzio come la Silicon Valley...  C’era una volta il web, un paese in crisi e un gruppo di giovani alla ricerca di soluzioni. Questa storia inizia da qui: immaginate Anzio come la Silicon Valley... Si chiama renziaggiungi100euro ed è una campagna che nasce dal web con...Blog di Simone Fagioli