Interrogativi di Fine Anno 2008: Unde Malum?

di Simone Fagioli

In questi ultimi scorci dell’anno 2008 di nostra vita, mentre tutti si ingegnano nei vari rimedi anti-sfortuna, noi ci interrogheremo sul male e, speriamo che questo sia il modo migliore per scongiuralo in attesa dell’imminente anno 2009.

Informiamo i lettori che la biobliografia su tale questione millenaria è a dir poco sterminata, ma consigliamo il seguente link http://www.crvp.org/book/Series01/I-14/bibligography.htm ove è possibile trovare una rapida sintesi delle pubblicazioni più interessanti.

Nell’affrontare il problema del male, prima di capire da dove esso generi, dobbiamo anzitutto comprendere che cosa esso sia. Per fare ciò, partiamo da un recente dibattitto tenutosi in occasione di Umbrialibri 2008  presso la Sala Cannoniera della Rocca Paolina in Perugia. Al dibattito filosofico hanno preso parte il Prof. Antonio Pieretti, Pro-Rettore dell’Ateneo perugino, lo scienziato Marco Tavani ed il Prof. Gianni Vattimo.

Da una attenta disamina del seguitissimo dibattitto, si possono ricavare tre diverse posizioni ben distinte e  corrispondenti a tre diverse visioni del mondo. Il Prof. Tavani sostiene che il bene è il postivo, la scoperta, una acquisizione di conoscenza: al contrario, il male è l’ignoranza umana, il negativo, ciò che va contro il bene, una sorta di anti-bene.

Il Prof. Vattimo sostiene invece che il male non esiste: esso, infatti, è frutto dell’invezione dell’uomo. Secondo il professore torinese, quando l’uomo non riesce a raggiungere il bene, o almeno, quello che egli considera essere “bene”, allora lo definisce come “male”. Insomma, il male sarebbe un bene che funziona male e per ciò stesso considerato “un male”: l’unico vero male è credere che il male ci sia. Credere nel male sarebbe, a suo dire, come credere in sorta di metafisica, in un qualcosa che non esiste nellla concretezza del mondo. Il Prof. Pieretti, a tale posizione filosofica, risponde con un interrogativo: da dove allora il male fisico? Quando sentiamo il dolore, se il male non esiste, che cosa sentiamo? Sentire il male è un’ illusione, è vivere una metafisica? Certamente no. Il male, secondo Pieretti, non è una realtà metafisica. Se parliamo del male parliamo anche del bene. Se questo è vero, simo certi che il male è una mancanza di bene. In altre parole, vi è una dialettica inevitabile tra il bene ed i male: se vi è l’uno vi è necessariamente anche l’altro.

Considerando le vicende che ci coinvolgno giornalmente sia come persone, sia come cittadini, sentiamo il dovere di ammettere che il male esiste ed è sempre presente, come del resto anche il bene. Nell’informazione, a volte, il male e le vicende negative fanno più notizia, coinvolgono maggiormente il nostro immaginario rispetto alle tante note positive che comuqnue emergono e che ci aiutano a sopravvivere.

Nell’attesa di un buon 2009, e nella sempre rinnovata consapevolezza della ineminabilità del male dalla storia, auguriamo buon male a tutti.

adminCronacaInterrogativi di Fine Anno 2008: Unde Malum? di Simone Fagioli In questi ultimi scorci dell’anno 2008 di nostra vita, mentre tutti si ingegnano nei vari rimedi anti-sfortuna, noi ci interrogheremo sul male e, speriamo che questo sia il modo migliore per scongiuralo in attesa dell’imminente anno 2009. Informiamo i lettori che la...Blog di Simone Fagioli