panucitel[1]Dopo ben 13 anni sarà bandito un nuovo concorso per coprire circa 12mila cattedre delle scuole statali di ogni ordine e grado. Lo ha reso noto il ministro dell’Istruzione Profumo affermando che “potranno accedere tutti coloro che sono in possesso dell’abilitazione con poche eccezioni”. Quali le novità sul nuovo concorso, le nuove normative, le modalità di assunzione previste per la scuola nel prossimo anno? Per quanto riguarda il nuovo concorso per insegnanti, il cui bando sarà pubblicato il 24 settembre 2012, sono previsti : – test di preselezione per la fine di ottobre ; – dei test uguali per tutte le classi di concorso per i candidati; – prova scritta nel mese di gennaio e poi quella orale. A questo primo bando seguirà un secondo entro maggio 2013, disciplinato dalle nuove regole di reclutamento, attualmente in fase di preparazione che coinvolgerà i giovani che hanno frequentato il TFA.Resta ancora aperta la questione ATA, a settembre dovevano essere realizzate 7mila assunzioni, ma per ora sono state bloccate dalla spending review. Le decisioni passeranno al MIUR che entro pochi giorni dovrebbe dare ufficialmente tutte le informazioni relative alle procedure del concorso per insegnanti 2012 e ai requisiti richiesti per accedervi. Per ora le informazioni certe, sono quelle comunicate con i 4 decreti presidenziali del 24 agosto 2012 che prevedono: – assunzione a tempo indeterminato, a partire dall’imminente anno scolastico, di 1213 dirigenti scolastici e della trattenuta in servizio di altri 134; – assunzione di 21.112 unità di personale docente ed educativo; – assunzione di 60 docenti di I e II fascia per le Accademie e i Conservatori di Musica, – un piano straordinario di assunzioni per professori universitari associati con l’assegnazione agli atenei di risorse destinate alla chiamata di professori di II fascia per un importo di 15 milioni di euro relativo al 2012 pari ad una spesa annua a regime di 90 milioni di euro. Il nuovo concorso ordinario quindi riguarderà inoltre metà delle assunzioni previste dal piano triennale, necessarie per l’anno scolastico 201/ 2014. L’altra metà di insegnanti verrà attinta dalle graduatorie ad esaurimento (GAE), fermo restando che chi vi è attualmente incluso potrà, volendo, partecipare anche al concorso pubblico di settembre. Il totale piano di assunzioni coinvolgerà 34mila insegnanti. Tutto ciò significherebbe che il nuovo concorso per docenti, dovrebbe essere rivolto a circa 165mila iscritti nelle graduatorie a esaurimento, e agli altri 20mila docenti abilitati ma non inseriti nelle Gae. Queste premesse hanno creato subito caos sul fronte politico e sindacale Un’altra novità prevista riguarderebbe anche la nascita di un “ Sistema nazionale” di valutazione in materia di istruzione e formazione. Il ministero dell’Istruzione ha proposto un Decreto che riguarda l’istituzione e la disciplina del Sistema nazionale di valutazione in materia di istruzione e formazione delle istituzioni scolastiche e formative, comprese le scuole paritarie, definendone finalità, struttura e modalità di funzionamento, in linea con le migliori prassi internazionali. Cosa pensano i precari del nuovo concorso? I precari abilitati, stanchi di vessazioni ed esasperati, respingono nel modo più assoluto ogni ipotesi di concorso, ribadendo che i docenti precari plurititolati e pluriabilitati inseriti nelle GaE hanno pieno e diritto ad essere assunti tutti e subito e non si sottoporrano ad alcun’altra selezione, ritenendola umiliante e illegittima. Le GaE costituiscono il canale di reclutamento unicamente valido e trasparente per le assunzioni del personale docente e non possono essere azzerate. Il “concorsone” costituirebbe secondo il personale i precari della scuola una modalità superata di valutazione della preparazione e dell’attitudine all’insegnamento, innescando squallidi meccanismi clientelari . La partecipazione ad una nuova prova selettiva significherebbe come indiretta ammissione di inidoneità alla professione da parte di quanti hanno sostenuto notevoli sacrifici economici e logistici per abilitarsi e genererebbe sfiducia nell’istituzione scolastica. A ciò si aggiungono motivazioni psicologiche e l’idea di dover ancora e ancora subire l’ottusa violenza di uno Stato che continua a rimanere sordo davanti a certi aspetti che riguardano la cultura e la dignità dei lavoratori. Il Coordinamento dei precari diffida il ministro dal bandire la procedura selettiva che ha annunciato e torna a chiedere il ritiro dei tagli e l’immediata assunzione, che avverrebbe a costo zero, di tutti precari. Cosa pensano alcuni sindacati? Secondo Francesco Scrima, segretario generale Cisl Scuola, le immissioni in ruolo che si stanno facendo in questi giorni sono la prosecuzione di un piano triennale varato dal precedente governo nel 2011, al quale giustamente si dà continuità di attuazione. Un piano che punta a coprire in modo stabile tutti i posti vacanti e disponibili, riducendo l’area della precarietà, una condizione che penalizza il personale ma incide negativamente anche sulla qualità del servizio. Chi ci vede un aggravio di spesa dimentica che la scuola italiana, reduce peraltro da anni da riduzioni di organico, riceve oggi meno risorse di quanto mediamente accade negli altri Paesi. Per tale ragione sarà indispensabile avere quanto prima tutte le informazioni necessarie relativamente alle procedure concorsuali e ai requisiti richiesti per accedervi, evitando di trasformare un’opportunità in un’ennesima occasione di tensioni e conflitti. La FLCGIL, invece si dichiara contraria ai nuovi concorsi, in quanto prima occorrerebbe svuotare le graduatorie. Il Ministro Profumo parlando di giovani dimenticherebbe che anche i precari sono giovani e che da anni garantiscono, con impegno e con competenza, il servizio nelle scuole. Molti di loro anche quest’anno non avranno più supplenze e saranno disoccupati. Nel sud la situazione è particolarmente drammatica. Per questa ragione occorrerebbe cambiare le modalità con le quali vengono definiti gli organici garantendo più posti disponibili e una programmazione pluriennale di stabilizzazioni. Non si è ancora capito, inoltre quante saranno le immissioni in ruolo per il personale ATA. Come si svolgerà la preselezione del nuovo “concorsone”? E la prova scritta e orale? Quali saranno le novità rispetto ai precedenti concorsi e quali gli aspetti ancora da chiarire? Secondo quanto riferisce il sindacato, per ciò che riguarda la prova selettiva i candidati affronteranno la prova con l’obiettivo di accertare le capacità logiche e di comprensione del testo. La prova consisterà in 50 quesiti a risposta multipla ai quali si dovrà rispondere in 50 minuti. Il candidato potrà accedere alla prova scritta se avrà risposto correttamente a 40 quesiti. Per quanto riguarda la prova scritta, anche questa prova sarà unica su tutto il territorio nazionale, ma distinta per classe di concorso. Secondo le indiscrezioni riportate, non ci sarà più il “temone”, ma sarà strutturato in una serie di quesiti a risposta aperta. Sarà obbligatoria la prova di conoscenza dell’inglese per la scuola primaria. Per la prova orale, ci sono grandi novità, parzialmente anticipate dal Ministro. Infatti la prova consisterà in una lezione simulata, della durata di 30 minuti su un argomento sorteggiato per ogni singolo candidato tre giorni prima alla prova. A questa prova ne seguirà una seconda, il classico colloquio, della durata di 30 minuti. La prova riguarderà anche le competenze informatiche e la conoscenza di una lingua straniera a scelta. I docenti di materie scientifiche e tecniche dovranno anche sostenere una prova di laboratorio. Una prova pratica dovranno, invece, sostenere i docenti delle discipline artistiche, musicali e coreutiche. Mancano importanti passaggi che ancora restano poco chiari come ad esempio: 1. Per quali classi di concorso e posti di insegnamento sarà bandito il concorso? Per mesi si è parlato della necessità di bandire il concorso esclusivamente per quelle graduatorie che risultass
ero esaurite, amentre per alcune classi di concorso e posti di insegnamento, oltre a graduatorie ad esaurimento molto corpose, sono ancora in essere le graduatorie dei concorsi precedenti (del 1999 e in alcuni casi del 1999). Non sappiamo quali saranno i risultati della tornata di immissioni in ruolo in atto per l’a.s. 2012/13, se riuscirà a sfoltire in maniera così consistente le graduatorie. 2. Chi saranno i docenti destinatari della procedura concorsuale? Le norme in vigore sono la Legge 341/90 e il Decreto Interministeriale 460/98. Da quest’ultimo esaminiamo gli articoli che dovrebbero essere di maggiore interesse: – Possono partecipare ai concorsi coloro che siano in possesso dell’abilitazione ( Art. 1). – Possono partecipare anche docenti in possesso del solo titolo di laurea conseguito entro il 2001/02 per corsi quadriennali, 2002/03 per i corsi quinquennali e 2003/04 per i corsi esaennali. – Possono partecipare anche i soli diplomati (ISEF, Conservatori, Accademie) purché i diplomi siano conseguiti entro l’anno in cui si conclude il periodo prescritto dal relativo piano di studi a decorrere dall’anno accademico 1998/99 (DI 460/98 Art. 2). – Possono partecipare anche i docenti non in possesso dell’abilitazione, qualora non ci fosse un numero sufficiente di abilitati (3 volte i posti disponibili), (art. 4). Da questi articoli si evidenzia che il requisito principale è il possesso dell’abilitazione.

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